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PIER FERDINANDO CASINI, IL BUON CATTOLICO DI FAMIGLIA

Di Flavia Inconi

Pierferdinando Casini, leader dell’UDC, schierato con la CdL ha affrontato in questa settimana dei temi delicati nella sua campagna elettorale. La polemica contro il direttore del Corriere delle Sera che ha fatto appello ai lettori del suo giornale affinché votino per il centrosinistra, “gli italiani sanno vedere” ha sottilmente dichiarato; o la polemica con Montezemolo dopo che Berlusconi aveva definito il numero uno di confindustria  “new entry nell’esercito delle cassandre”. Casini mantiene una posizione diversa rispetto a quella di Berlusconi e degli altri leader della CdL; ha sempre dichiarato di “fare gioco di squadra” e di non essere un “battitore libero”, sostiene di non avere dubbi sull’individuazione del nome in caso di vittoria della coalizione di centrodestra, ma non fa esplicitamente quello di Berlusconi e ribadisce il fatto di “essere in campo”.

Due sono le parole chiave dei suoi comizi, delle sue interviste e del suo programma: “diversità” e “cambiamento”, afferma di “voler guidare un centrodestra diverso e di non rinunciare all’idea che cambiare il centrodestra è possibile. Anche sul programma della CdL, Casini ribadisce con chiarezza che il punto cruciale non è presentare una versione aggiornata del “contratto con gli italiani”, ma presentare qualcosa di diverso. Casini vuole arrivare alla gente, alle famiglie: gran parte dei manifesti lo ritraggono con indosso una camicia azzurra, senza cravatta, sullo sfondo una tenda che rimanda alla famiglia, alla casa , alla vita: i valori portanti della campagna sua elettorale.

All’indomani del confronto TV fra i leader dei due poli, Silvio Berlusconi e Romano Prodi, Casini  è critico nei confronti del presidente del consiglio, definendo il dibattito come   un’occasione mancata in quanto si è parlato del passato e sul passato, rifiutando inoltre di chiedere scusa per aver espresso un giudizio poco favorevole nei confronti del leader della CdL.

Durante una intervista con Anna La Rosa, Casini in onda su Rai3, ribadisce i valori della sua politica, nel rispetto dell’identità cristiana dell’Italia e rilancia la famiglia come identità fra uomo e donna, e non le unioni civili o le unioni omosessuali; sostiene inoltre che nel prossimo esecutivo, se non il Presidente del Consiglio, gli piacerebbe coprire la caria di ministro degli esteri. Parla anche degli scontri di Milano definendoli una  “pagina buia” legata ad alcuni candidati del centrosinistra, come Caruso.

 

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